Trucchi per fare la valigia ce ne sono tanti. Ogni tanto li leggo, un po’ come leggo i programmi per correre e dimagrire, sperando che leggere possa già essere un passo verso il dimagrimento.
Con lo stesso senso scientifico, leggo anche i trucchi per fare la valigia. Di chiunque leggiate il vademecum, partirà da “fate una lista”. Io con le liste ho un rapporto selettivo, per non dire schizofrenico. Sì alla lista della spesa (che spesso dimentico a casa, ma il fatto di averla scritta mi aiuta a ricordare), ni alla lista delle cose da fare (mi piace farla quando so di potercela fare così posso tirare sopra le righe che mi danno soddisfazione, in caso contrario vivo la frustrazione del non avercela fatta), no alle liste di contenuti, come ad esempio la “scaletta” per il tema. Al liceo le facevo finte, dopo aver scritto il tema, per compiacere il docente (che peraltro penso avesse capito). E no, no, no alla lista per fare la valigia. Posso scrivere “10 mutande, 1 pigiama, 3 reggiseni e 5 magliette”?. E poi, quali magliette? Questo significa che prima di fare la valigia devo pensare a “quali” magliette mettere in valigia? Impossibile.
Dunque i trucchi per fare la valigia con e funzionano poco, anche se più o meno ho un mio “metodo” del tutto banale e intuitivo tipo i jeans sotto, le cose delicate sopra, le scarpe e le buste nei buchi. La mia strategia termina qui. Negli anni però due o tre cose le ho messe a fuoco, ad esempio che buste, bustine e sacchetti hanno il loro perché. Perché, ad esempio, altrimenti perdo il caricabatterie e tutti gli altri ammennicoli elettronici, perché se no non so dove mettere la biancheria sporca, perché se no cerco calzine appallottolate in tutta la valigia eccetera, eccetera, eccetera.
Va da sé che il sacchetto della spesa va sempre bene. Ma, come dire, ci sono soluzioni più invitanti e 100% ecosostenibili, dato che si riutilizzano all’infinito. Tipo le buste da viaggio Seletti, brand italiano ideatore di tutti quei meravigliosi oggetti per la casa, per l’ufficio e per il viaggio che quando li vedi capisci di non poter più vivere senza. Le buste da viaggio in nylon sono tantissime, tutte di colori diversi e con diverse destinazioni d’uso. Io, per il momento, ho acquistato quella per i panni usati, con cordino regolabile, ma ne ho presa una altrettanto intelligente per il compleanno di un’amica dedicata a cavi e dispositivi elettronici, con chiusura a strappo e imbottitura. Da Moroni Gomma a Milano trovate tutta la selezione: per gli accessori, per l’intimo, per le scarpe, per le t-shirt, a partire da 8,50 €.
Per il resto, trucchi per fare la valigia non ne conosco. E mi sa tanto che si vede.
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4 Comments
Io consiglio anche le buste che fanno effetto sottovuoto, fanno guadagnare un sacco di spazio. Sono senza valvola, si arrotolano e…fatto. Li avevo visti a Belluno e poi li ho comprati a Tokyo! E sono stati davvero utili.
Ottima idea! Mi sembra anche un’ottima scusa per fare una scappata a Tokyo 😉
Chiara!! 😀 devo assolutamente comprarle.. io sono quella che di solito si siede sopra la valigia per chiuderla !
Ahhaha!! Serena!!! Queste buste sono comodissime, io ne ho regalata una a Giuseppe appositamente pensata per devices, alimentatori, eccetera. Ovviamente gliela rubo sempre :p L’unica cosa è che se comunque riempi la valigia di 100 buste, ti ci devi sedere sopra lo stesso! Ahahha!