Quando esci da Zoom Torino sei così preso dall’esperienza esaltante appena vissuta che una colonia di formiche nel motore della station-wagon può sembrarti normale: in fondo, è la natura che ti resta addosso. Scherzi a parte, Zoom Torino si è rivelato un posto sorprendente e originale, un ibrido tra un bioparco e un parco divertimenti.
Zoom è un bioparco, cioè un giardino zoologico dove viene rispettato l’equilibrio tra animale e ambiente e lo scopo è quello di proteggere alcune specie a rischio. Si definisce immersivo perché si cammina tra gli habitat senza gabbie né reti e si possono fare esperienze ad alto contatto, come nelle piscine accanto alle aree dei pinguini e degli ippopotami o nell’Isola dei Lemuri.
Come arrivare a Zoom Torino
Quest'articolo parla di:
In auto
Zoom si trova alle porte di Torino, a Piscina di Pinerolo. Se arrivate in auto, seguite la tangenziale Torino-Pinerolo, uscendo a Piscina e seguendo le indicazioni per Cumiana. C’è un ampio parcheggio custodito al costo di 3€.
A questo proposito, può essere una buona idea, se non l’avete mai visitata, abbinare anche una visita a Torino.
In treno
Si può raggiungere Zoom anche con il treno, arrivando a Piscina di Pinerolo, dove una navetta gratuita, da prenotare in anticipo via internet, effettua il collegamento tra la stazione e il parco.
Zoom Torino, come organizzare la visita
A Zoom si esplorano 10 habitat fedelmente riprodotti, dedicati a Asia e Africa. Ogni specie ha la sua area dove è possibile conoscere curiosità e informazioni grazie ai guardiani e alle infografiche presenti. Per orientarsi e avere a portata di mano gli orari dei talk, si può scaricare un’app ma si possono sfruttare anche le mappe e i cartelloni lungo il percorso. Ci sono diverse aree pic-nic e due parchi gioco, diversi punti di ristorazione e bagni attrezzati anche per i più piccoli. Il percorso principale, i talk e la dimostrazione di volo all’Anfiteatro Petra sono inclusi nel prezzo. A parte potete accedere ad attività speciali come nutrire alcuni animali, provare la falconeria, gustare aperitivi e colazioni alla Savana Terrace e accedere alle piscine, dove si possono prenotare diverse soluzioni di ombrelloni e lettini, a pagamento.
La nostra esperienza a Zoom Torino con i bambini
Masai Mara
Ultimato un rapido check-in al resort Lake Eyasi, dove trascorreremo la notte, ci immergiamo subito nel parco e la prima area in cui ci imbattiamo varcando le porte del resort è l’habitat dei leoni. Sono appena arrivati, un po’ come noi, e da bravi felini combattono lo stress dell’ambientamento come ognuno di noi vorrebbe: con interminabili pisolini. Tuttavia, siamo fortunati e riusciamo a incrociare lo sguardo dell’esemplare maschio, in posa su una rupe che i bambini paragonano con occhio chirurgico a quella del film Disney.
Serengeti
A seguire, si incontra l’habitat delle giraffe che troneggiano sulla terrazza riservata ad aperitivi e colazioni, in compagnia di vari tipi di gazzelle, struzzi e antilopi. Accanto a questa sezione si trovano anche due rinoceronti, Rami e John, che a causa della loro estrema territorialità escono a orari alternati, uno la mattina (senza nemmeno le zebre a fargli compagnia, poiché non ne tollera la presenza) e l’altro il pomeriggio. Grazie al talk dedicato a questi possenti animali, scopriamo che la causa principale della loro aggressività è che non ci vedono molto bene e quindi, nel dubbio, caricano! La loro miopia, tuttavia, non smorza l’entusiasmo di figlio n°2 (anni 4) che passa il resto della giornata perfettamente calato nel ruolo di Rami, suo nuovo animale guida.
Madagascar
Dopo aver attraversato il ponte che affaccia su una delle due enormi piscine del parco, e osservato un gruppo di umani infreddoliti che sfida il cielo nuvoloso in costume da bagno, arriviamo all’Isola dei Lemuri, che in un secondo conquista tutta la famiglia. L’habitat è ben isolato e dedicato esclusivamente a questi simpatici animali, parenti meno evoluti delle scimmie e suddivisi in oltre cento specie diverse! Perfettamente a loro agio, camminano, dormono, saltano e mangiano a due passi dai visitatori, mentre un custode è a disposizione di chi vuole saperne di più. Questa sezione del parco, anche per via dell’estrema delicatezza degli animali, ha degli orari di chiusura durante la giornata, quindi controllateli subito in bacheca e se ne avete occasione andate prima che faccia caldo per vedere i lemuri attivi. Al di fuori dell’isola, quest’area ospita anche le testuggini giganti, i fenicotteri e molti rettili.
Hyppo Underwater
Assolutamente da non perdere: un piccolo anfiteatro affacciato su una finestra che permette di ammirare gli ippopotami che passeggiano placidi sul fondo di una delle loro vasche, e di ascoltare una breve spiegazione dedicata a questi pachidermi. Sono una famiglia, il cui “piccolo”, Filippo, è nato a Zoom l’anno scorso e gioca con il papà sotto lo sguardo attento della mamma. Anche in questo caso, segnatevi gli orari per non sbagliare.
La baia dei pinguini
Anche qui le mie certezze vacillano, perché ci spiegano che su 18 di specie pinguini solo sei vivono sempre al freddo! Ma che stiano al caldo o tra i ghiacci, i pinguini hanno sempre l’aria di affrettarsi goffamente verso le loro tane, buche scavate nel terreno o piccole tettoie, eppure sempre impeccabili nel loro frac con papillon.
Asia
I protagonisti di questa sezione sono le tigri, nel loro habitat con sottofondo di sitar e i gibboni, con le loro avvincenti acrobazie, ma i nostri preferiti restano sempre il panda rosso, che dorme placido tra le frasche, e le lontre con quei musetti irresistibili. Inoltre, ci sono wallaby, suricati, cammelli, yak e pellicani
Il cortile asiatico
Leggermente defilato, in un’area molto tranquilla e silenziosa, c’è una zona dove i più piccoli possono accarezzare caprette, agnellini e pecore, girando liberamente. Figlia n°3, che ha appena imparato a camminare, si è immersa subito e accarezzato tanti animali ma tenete sempre d’occhio i piccoli, sia bipedi che quadrupedi, perché una capretta, disturbata non abbiamo capito da cosa, ha accennato una cornata difensiva.
L’esperienza di Secret Zoom
Dopo una dormita circondati dai rumori della savana – o almeno così ci ha detto chi non ha una figlia di un anno che strilla sovrastando i ruggiti dei leoni – abbiamo partecipato a Secret Zoom. Si tratta di un’esperienza a pagamento durante la quale, accompagnati da un membro del team del parco, abbiamo visitato alcuni habitat con l’obiettivo di “svegliare” gli animali. In realtà erano già svegli, in attesa di poter uscire a mangiare, ma è stato comunque divertente assistere alle loro colazioni.
Il trotto baldanzoso del rinoceronte che raggiunge il suo fieno, il guizzo rapido ed elegante delle lontre che squamano meticolose il loro pesce nell’acqua corrente, il passo ondeggiante e sinuoso dei gibboni in cerca di frutta fresca nascosta nel loro habitat e la compassata noncuranza di un airone cinerino, che fa il pendolare. Viene da fuori e tutti i giorni si apposta in attesa che gli animali dello zoo dimentichino qualche buon boccone.
Le piscine
Non mi soffermo a raccontare quanto la pioggia – e i conseguenti 20°C – del primo giorno abbia mandato nel panico figlia n°1 (anni 7), che nelle piscine riponeva le sue massime aspettative. Fortunatamente accolto con sollievo il sole del nuovo giorno, verso l’ora di pranzo raggiungiamo l’agognata meta. Le spiagge sono due: Malawi Beach e Bolder Beach. La prima è affacciata sulla vasca degli ippopotami, la seconda su quella dei pinguini, ed entrambe sono circondate da rocce e sabbia bianchissima.
È più facile avvistare i pinguini rispetto agli ippopotami, che infatti noi non abbiamo visto. Sono altamente scenografiche e ci si sente davvero lontani da casa – e da Pinerolo – in uno scenario esotico da cartolina. La sabbia è a grana grossa, tipo sale per la pasta, quindi è bene prepararsi. Io non lo sapevo e figlia n°3 mi ha affettuosamente abraso tutto il corpo. I lettini sono a pagamento: a giugno abbiamo pagato 10€ per due lettini e un ombrellone. A luglio, il costo è di 15€. Sempre a pagamento, si può optare per l’area VIP, con solo 10 ombrelloni, lettini king size e accoglienza con frutta e acqua (35 € in settimana e 40€ nel week end). Dato che ci sono pochi spogliatoi, attrezzatevi con asciugamani o parei grandi se li trovate occupati e, comunque, se venite in estate le piscine sono imperdibili.
Dove mangiare all’interno di Zoom Torino
Durante il percorso ci sono svariati punti ristoro. Leggete gli orari di apertura sulle bacheche accanto alla mappa per non fare come noi che, invogliati dall’idea di un poké, non controlliamo, attraversiamo tutto il parco e troviamo il punto ristoro in stile asian street food di Mr. Jiang chiusa. Trovate Ombiasy: un ristorante alla carta che offre una cucina tradizionale con un tocco esotico. Malgasy è una pizzeria situata proprio all’uscita del resort e affacciata su Lake Eyasy. Tonga Soa è un bar con panini, bevande e gelati. Mora Mora Village è un bbq con bar e animazione, purtroppo chiuso durante la nostra visita. Noi optiamo per Zula Food dove si possono scegliere alcuni menù con pasta, insalata, diverse opzioni per bambini e hamburger. Proprio qui c’è una delle due aree gioco, dislocate sul percorso e ben ombreggiate. Questa è particolarmente grande e varia, oltre che alla giusta distanza per tenere d’occhio la prole mentre ci si riposa.
Se portare le vostre borracce, è sempre possibile ricaricarle con l’acqua dei bagni, oppure usufruire di quella filtrata a pagamento (1€ mezzo litro), fornita nei bar.
Dormire dentro Zoom Torino: il resort
L’ingresso e il colpo d’occhio sul lago sono affascinanti, ma ciò che colpisce di più sono le casette sulla riva: le diverse strutture che costituiscono gli alloggi del glamping sono molto particolari e quasi tutte affacciate sull’acqua. Noi abbiamo alloggiato in un una villa con veranda sul lago con due camere da letto, una matrimoniale e una con tre lettini. Dall’ingresso si poteva ammirare il panorama dal divano, sorseggiando un tè o una tisana. L’abbiamo trovata molto accogliente e ben organizzata. Al risveglio del mattino ci ha accolto una ricca colazione alla Savana Terrace, la terrazza affacciata sull’habitat delle giraffe. Abbiamo gustato brioche, torte, pancake, panini salati, yogurt, cereali, succhi, frutta, biscotti e bevande calde in compagnia delle giraffe che piluccano il loro fieno.
Mamma, siamo noi che guardiamo loro o loro che guardano noi?
Chiede, giustamente, figlio n°2.
Non lo so, tesoro.
Bella domanda.
Tags: parchi e giardini