Gli Italiani in vacanza li riconosci subito. Perché parlano italiano?
Certamente no, o meglio certamente sì, ma tu li riconosci ancora prima che aprano bocca.
Ecco 7 motivi per cui riconosci gli Italiani in vacanza all’estero
1.
Non sanno l’inglese. Parlano un mix italiano-inglese alla maxi bon che comprende una parola in inglese una in italiano. Di solito senza verbi e con gestualità forzata. “Scusmy, where is de spiaggia?”.
2.
Colletto alzato e vestiti firmati. Li riconosci da lontano. Li riconosci perché hanno le Timberland e i Rayban (che indossano anche al chiuso). La borsa è di Aliviero Martini. Se hanno un vecchio zaino, è comunque Invicta o Mandarina Duck.
3.
Sono sempre alla ricerca di cibo italiano. Ovunque. Mentre tu ti diverti ad assaggiare le pietanze del luogo, loro ordinano Spagetti Alfredo. Al ritorno dalla vacanza, naturalmente, diranno che “in Francia si mangia male”.
4.
Viaggiano con una quantità di bagagli che neanche la Regina Elisabetta. In coda all’aeroporto ci sono loro con 8 valigie in 4, ovviamente tutte coordinate. Dietro hanno una famiglia di Svedesi che viaggia con uno zaino a testa.
5.
Sono rumorosi, e se ne vantano. Credono che avere il tono di voce più alto di quello della campanella della scuola sia divertente. Per questo quando si rendono conto che al ristorante si sente solo il loro tavolo, se ne compiacciono e alzano ancor di più la voce, pensando di essere simpatici a tutti.
6.
Hanno i bambini più capricciosi del mondo. Mentre i bambini svedesi si divertono facendo meditazione in silenzio, fissando una foglia, quelli italiani strillano nei negozi perché vogliono assolutamente quel gioco. Se necessario si buttano anche per terra.
7.
Impazziscono di gioia se vedono altri Italiani. La gioia è direttamente proporzionale alla distanza dall’Italia, quindi per dire in Australia probabilmente ti baciano con la lingua.
12 Comments
Luoghi comuni tristemente veri!! La 2, la 3 e la 6 sono le peggiori secondo me.
Per fortuna non siamo tutti così, eh? 🙂
Ciao Roberta grazie per essere passata di qui!
Mi sembrano un pò dei luoghi comuni dettati da una immagine stereotipata e folcloristica degli italiani all’estero.
Ciao Erica!! Esatto, sono proprio questo 🙂 La caricatura dell’Italiano all’estero, solo che … talvolta si incontrano davvero! 😉
Grazie per essere passata di qui!
Condivido in pieno. Mi trovo a Gracovia e proprio oggi in città me ne sono reso nuovamente conto.
All’improvviso su un marciapiede una giovane mamma grida al marito “ma glielo prendiamo uno yogurt alla vaniglia? Poi al bimbo “lo vuoi lo yogurt alla vaniglia “ il tutto ripetuto gridando cinque volte.
Prati lungo il fiume con persone di tutte le età sul prato. Tanta gente ma non si sentivano grida, tranne .. un gruppetto di quattro che so parlavano cone se fossero stati distanti trenta metri uno dall’altro mentre invece erano tutti a mezzo metro. “Ma ti ticordo come faceva l’ape Maia? E avanti cosi ….
E cosi si potrebbe continuare all’infinito
….
… ecco perché spesso faccio finta di non essere Italiana :-/ Poi per fortuna non siamo tutti così Mauro! Buone vacanze, e tieni alto l’onore del Belpaese nel mondo 🙂
Io rientro nel gruppo dell’italiano che gesticola. Anche se parlo in inglese non ci posso fare niente, le mani mi partono da sole! Però almeno non ci ficco dentro mezze parole italiane. Posso essere perdonata vero? 😉
Ma certo che sì cara Simona! E comunque quel modo tutto italiano di farsi capire sempre e comunque… è eccezionale, altro che! 🙂
Non me ne parlare.
Quest’estate siamo stati sulla Pacific Northwest Coast, destinazione sconosciuta agli italiani. Un sogno.
Poi siamo arrivati a San Francisco e siamo ripiombati nell’inferno… 🙂
A presto,
Elena
Mamma mia, ma perché siamo così… ingombranti?! 😉
Mi vergogno tantissimo quando incontro questo tipo di soggetti. Io sono una persona riservata e con la voce bassissima (e tutti se ne lamentano), non sopporto chi urla o ride sguaiatamente. E pensa che con persone del genere ci devo pure lavorare!
Io a parte gli scherzi mi sento proprio “violentata” da queste persone che anche sui mezzi pubblici parlando al telefono come fossero a casa loro, ascoltano la musica… non c’è rispetto per lo spazio altrui!