Sono sicura che le città attraversate dall’acqua abbiano una marcia in più. Namur, in questo senso, è molto fortunata. Qui, infatti, confluiscono ben due fiumi: la Mosa e la Sambre. Il risultato? Una città che vi conquisterà molto presto!
In quanto tempo si visita Namur?
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Io ho dormito a Namur per due notti, usandola come base anche per scoprire i dintorni. Come sempre, è difficile stabilire quanto tempo sia necessario per visitare una città perché molto dipende da quanto e cosa volete vedere.
Se non avete molto tempo potete visitare Namur in una giornata piena. Ma io ritengo sia un vero peccato. Innanzitutto perché sareste di fretta. Già solo la visita alla Cittadella vi porterà via 3-4 ore di tempo, calcolando anche il tragitto. In secondo luogo perché Namur la sera, con la Cittadella illuminata e le barche che scivolano sui fiumi, è davvero una meraviglia!
Come arrivare a Namur
Namur dista solo 60 chilometri da Bruxelles, per questo il consiglio è quello di atterrare nella capitale belga e poi muoversi con un’auto a noleggio. Io ho fatto così, godendomi uno splendido tour on the road nei luoghi più belli della Vallonia!
[Da sapere: in Belgio non si pagano le autostrade, il che fa risparmiare non poco!]Naturalmente è possibile arrivare in Belgio anche in treno. I collegamenti più veloci sono su Bruxelles da Parigi e da Colonia. Ma se atterrate a Charleroi (dove arriva Ryanair) potete raggiungere Namur in 1 ora con il cambio di un bus. Vi consiglio di visionare il sito dei trasporti pubblici per orari e costo dei biglietti.
Visitare Namur, i miei consigli
A Namur si gira tranquillamente a piedi. Le aree di interesse sono in una zona piuttosto limitata ed è la perfetta occasione per passeggiare!
Qui vi metto tutte le cose che a me sono piaciute di più e che secondo me non dovreste perdere in una visita a Namur.
A passeggio nel centro tra storia e boutique
Vi consiglio di cominciare la vostra scoperta della città dal centro storico con i vecchi quartieri. Girare per il centro a Namur è davvero piacevolissimo perché buona parte delle strade è pedonale. Gli edifici tipici di mattoni rossi si alzano stringendosi nelle piccole stradine tra boutique adorabili, birrerie (tante!), ristorantini e negozi di antichità.
Rimanenza delle mura cittadine, svetta alto il Beffroi, ovvero la torre civica, importante esempio di architettura militare del XIV secolo. Così importante da essere un monumento del patrimonio UNESCO! A dirla tutta, è solo nel XVIII secolo che la torre diventa Beffroi, dopo che la città viene presa d’assedio. Il mio primo beffroi l’ho visto a Mons!
Da lì, passando sotto l’arco, si arriva alla bella Place d’Armes con il palazzo della Borsa, ora centro congressi. Impossibile non notare quello strano gruppo scultoreo formato da due buffi personaggi insieme a due lumache, di cui una imprigionata in una gabbia. Si tratta di Djoseph et Françwés, due personaggi dei fumetti, disegnati da Jean Legrand nel Dopoguerra. Sono qui a raccontare con beffarda ironia di quella che sembra essere la nota flemma degli abitanti di Namur. Tanto da rinchiudere una lumaca in una gabbia, prima che questa possa scappare! Spesso si ritrova in città questo tono autoironico che vi farà entrare ancora più in sintonia con i suoi abitanti.
Vale una sosta la Chiesa di Saint Loup, splendida testimonianza dell’architettura barocca nota anche perché era uno dei luoghi preferiti di Charles Baudelaire. A Namur il poeta maledetto conobbe Félicien Rops, caricaturista e pittore che illustrò Les Fleurs du mal nel 1866. Purtroppo fu proprio in questa chiesa che, nello stesso anno, venne colpito da un ictus. Non si riprese mai completamente e morì a Parigi un anno dopo.
Tra le stradine del centro troverete tantissimi negozi davvero adorabili, con proposte molto originali, lontani dalle insegne dei grandi brand. Tra le vie che ho preferito segnalo Rue Saint Jaques e Rue haute Marcelle. Qui una sosta doverosa è da fare alla Maison des Dessert, una pasticceria dove troverete, tra le altre cose, Les Bietrumé de Namur. Si tratta di caramelle mou prodotte con panna e pezzi di nocciola, una golosità che dovete assolutamente concedervi!
A caccia di Street Art
Come tutte le mie città preferite, anche Namur sa unire alle testimonianze storiche un lato più contemporaneo. E lo capirete se aguzzerete la vista a caccia di murales!
Il primo è quello mastodontico che svetta sul svetta sulla facciata dell’Hotel de Ville nei Jardins du Maïeur . Si tratta di un vero e proprio racconto figurativo delle eccellenze di Namur e della Vallonia, prodotti gastronomici, atleti, personaggi dei fumetti, personaggi storici e molto altro.
Al 61 di Rue Lombard, di fronte all’Accademia di Belle Arti, campeggia la figura di una donna. Si tratta di Evelyne Axell, una delle poche artiste pop belghe, che si formò proprio qui a Namur. Negli anni Sessanta divenne l’unica allieva di Magritte, ma la sua carriera si interruppe bruscamente nel 1972 a causa di un incidente in auto. L’opera è di Jean-Francois Octave.
Non sono riuscita a recuperare il nome dell’autore, ma segnalo un bel murales anche sul palazzo a pochi passi dalla chiesa di Saint Loup!
In Rue Basse Marcelle campeggia sul timpano della residenza Baduelle un murales che sembra uscire dalle fiabe. Un bambino apre un libro da cui escono dei trampolieri (uno dei simboli della città) e una grande scritta “Vive Nameur po tot”. È un invito a vivere la città al 100%. L’opera è del 2016 ed è stata realizzata dallo street artist KAHEF.
Questi sono solo i murales che ho visto io ma in città ne potete vedere molti altri!
Visita alla Cittadella
È una delle fortezze più grandi in Europa e Napoleone, non a caso, la battezzò “termitaio d’Europa” per la grandezza dei suoi sotterranei.
Svetta in alto sulla collina e sarà, nella vostra permanenza a Namur, una presenza costante che cambierà con il passare delle ore e i cambiamenti del meteo (sempre repentini in Belgio!). Bellissima la sera illuminata, la Cittadella va assolutamente visitata anche di giorno.
Il mio consiglio è di salire a piedi, non tanto e non solo perché è il mio modo preferito per spostarmi, ma perché lungo la salita potrete apprezzare tanti e diversi panorami sulla città e sui fiumi. Non solo, salendo incontrerete anche una gigantesca tartaruga dorata. Si tratta dell’opera di Jan Fabre “Searching for Utopia”, che sembra vegliare sulla città.
Al ritorno, se volete fare più in fretta, potete prendere la funivia. Il biglietto è a pagamento (purtroppo non mi sono segnata l’importo, ma sicuramente non era meno di 5€).
Proprio di fianco alla funivia si trova il Padiglione del Belgio di Expo 2015. All’epoca il progetto era stato fatto proprio in maniera che il padiglione, completamente sostenibile, potesse essere smontato e rimontato!
Tornando alla visita della Cittadella all’interno, che vi consiglio, potete scegliere tra più opzioni, sia guidate che libere. Vi consiglio di scegliere la visita con audioguida per il centro Terra Nova. Qui avrete la possibilità di scoprire l’evoluzione della storia di Namur e del Belgio in generale nel corso dei secoli. E di capire quindi più da vicino la storia della Cittadella.
Controllate orari e prezzi dei biglietti sul sito della Cittadella.
Se siete appassionati di profumi come me, e se siete più fortunati di me che ho trovato chiuso, passate all’Atelier Guy Delforge che è proprio dietro la Cittadella! È aperto tutti i giorni, ma io ci sono passata in un giorno festivo!
Vivere La Confluence
Nulla in una città mi appassiona di più della convivenza tra il vecchio e il nuovo. È come se la storia non avesse un prima e un dopo. Anzi, no, Ciò che davvero mi elettrizza sono quei progetti di riqualificazione urbana che mettono le persone nelle condizioni di vivere la città e la storia. Nel caso di Namur, il progetto è quello della Confluence. Il nome richiama proprio la confluenza tra quei due fiumi che hanno segnato la storia della città, rendendola un luogo strategico nel nord Europa. È proprio in quel punto in cui la Mosa e la Sorbona si incontrano che svetta, in alto la Cittadellla.
Qui dove tutto cominciò, 8mila anni prima di Cristo, con un accampamento di cacciatori e pescatori nomadi, dal 2021 La Confluence mette in collegamento le due parti della città divise dai fiumi. Non è solo un sistema di rampe, parcheggi e passaggi, però. Il progetto infatti prevede spazi pubblici di condivisione, con aree verdi e sedute.
Io non ho resistito e sono passata più volte da qui, in momenti e orari diversi della giornata. Fatelo anche voi, vi sorprenderete di quanto può cambiare!
La sera, quando tutto è illuminato, è una cartolina perfetta!
Partecipare a uno dei grandi eventi
Ho avuto la fortuna di visitare Namur durante uno degli eventi più importanti in città: Namuer en Mai, il Festival delle Arti di Strada. Per tutto il week end la città si è colorata con artisti circensi, tantissimi spettacoli gratuiti, musica e intrattenimento. Nelle vie del centro, lungo il fiume e alla Confluence, che per l’occasione si è trasformata in un grande palcoscenico sull’acqua. Il festival si tiene tutti gli anni a maggio. Per verificare le date vi consiglio di consultare il sito ufficiale.
Altro evento di grande richiamo, che coinvolge tutta la Vallonia, è Feste della Vallonia in programma in tutta la regione ogni anno a settembre. Concerti, spettacoli e intrattenimento per celebrare il patriottismo e la coscienza vallone. Da non perdere, in queste giornate di festa, i combattimenti fra trampolieri, una tradizione che è entrata nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità (UNESCO).
A fine settembre – inizio ottobre l’appuntamento è per gli appassionati di cinema con FIFF, il Festival Internazionale del Film Francofono Tantissimi i film in anteprima durante la settimana, con competizioni e giurie di calibro internazionale.
Dove dormire a Namur
Se vi fermate per una o più notti vi consiglio il bellissimo Hotel Les Tanneurs , decisamente uno degli hotel più belli in cui io sia mai stata! E se la sera siete pigri, al suo interno ci sono anche due ristoranti.
Vi lascio alcune foto della mia stanza e dell’albergo per farvene innamorare!
Se come me decidete di muovervi in auto, sappiate che l’albergo ha due aree sosta auto gratuite all’aperto proprio di fianco alla struttura.
Dove mangiare a Namur
La prima cosa da fare a Namur, prima ancora di mangiare, è bersi una birra! Se il tempo è clemente vi consiglio di farlo in uno dei tavolini all’aperto di Le Ratintot, il locale più antico di Namur, in Pl. Marché aux Légumes.
Per mangiare, come scrivevo poco sopra, l’hotel nel quale ho alloggiato ha al suo interno due ristoranti, molto frequentati anche da clienti esterni. Io ho cenato al ristorante Le Grill , particolarmente indicato se avete voglia di carne alla griglia, e non solo.
Altro indirizzo meritevole, a pochi passi dalla Cathédrale Saint Aubain, la Brasserie François con un mood parigino davvero piacevole.
Spero che Namur vi piacerà quanto è piaciuta a me!
Vi consiglio di consultare il sito ufficiale dell’Ente del Turismo della Vallonia per informazioni e materiali.
2 Comments
Brava
Ben descritto
Fa venir voglia di andarci
grazie, ne sono felice!