Visita guidata Cenacolo Vinciano, 7 cose che (forse) non sai sull’Ultima Cena di Leonardo – Se dovessi scegliere di consigliarvi cosa non perdere in un ipotetico tour a Milano, di certo ci sarebbe la visita guidata al Cenacolo Vinciano. Chiariamo subito un aspetto: per visitare il capolavoro di Leonardo non siete obbligati a seguire una visita guidata, potete farlo anche in autonomia.
A meno che siate degli storici dell’arte, però, io vi consiglio di valutare questa opzione perché una visita guidata al Cenacolo Vinciano significa apprezzare quest’opera non solo nella sua indubbia bellezza, ma anche nei suoi aspetti storici, iconografici, tecnici e molto altro. Insomma, una visita guidata all’Ultima Cena vi permette di capire ed apprezzare davvero quello che state vedendo!
Perché visitare il Cenacolo Vinciano
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Se vi state domandando perché visitare il Cenacolo Vinciano, la risposta è molto semplice. Perché si tratta di una delle opere d’arte più immense di tutti i tempi. Non si tratta “solo” di pittura, ma anche di scienza, di meccanica, di religione, di storia e di molto altro. Non dimentichiamoci che l’autore fu uno dei più grandi geni di tutti i tempi: Leonardo Da Vinci. Per questo vi consiglio una visita guidata al Cenacolo Vinciano.
Visitare il Cenacolo Vinciano è quindi un grande regalo che potete (secondo me che dovete!) farvi, non ve ne pentirete.
Informazioni sulla storia del cenacolo Vinciano
L’opera venne realizzata da Leonardo Da Vinci tra il 1495 e il 1498 su commissione di Ludovico il Moro. Il duca aveva infatti scelto Santa Maria delle Grazie come chiesa della famiglia Sforza, e da poco Donato Bramante ne aveva ultimato la tribuna, vero e proprio mausoleo sforzesco.
Chiesa e Cenacolo Vinciano sono rappresentativi del Rinascimento ed entrambi iscritti alla lista dei patrimoni UNESCO.
Quanto dura la visita Cenacolo Vinciano
La visita dura solo 15 minuti per motivi di sicurezza e conservazione del dipinto. Tuttavia l’occasione è quella giusta per visitare anche la splendida chiesa di Santa Maria delle Grazie, di cui il refettorio faceva parte, o magari la Vigna di Leonardo, una vera chicca proprio di fronte al cenacolo. Nella visita guidata Cenacolo Vinciano potete scegliere tra diversi tour con abbinamento.
Visita guidata Cenacolo Vinciano, le cose che ti sorprenderanno
Non voglio quindi svelarvi tutti i segreti di questo capolavoro, ma vi lascio qualche chicca che sono sicura vi farà venire voglia di una visita guidata Cenacolo Vinciano.
La tecnica usata da Leonardo per l’Ultima Cena
1.Non si tratta di un affresco, come si potrebbe pensare visto che l’opera è murale. Leonardo Da Vinci sperimentò infatti una tecnica a tempera forse poi velata in alcuni punti con olio, su due strati di preparazione gessosa. Questo è il motivo principale per cui, già solo 20 anni dopo, L’Ultima Cena di Leonardo iniziava già a guastarsi.
Gli studi approfonditi che hanno preceduto la creazione del Cenacolo Vinciano
2.Leonardo scelse un momento inusuale del passo del Vangelo in cui si racconta l’ultima cena, ovvero quello immediatamente successivo alle parole “Uno di voi mi tradirà”. Questo gli permise di studiare in maniera del tutto originale le loro reazioni in termini di movimenti, gesti e sguardi. Il maestro toscano non fu il primo a scegliere questo momento, ma il Cenacolo Vinciano è certamente l’esempio più dirompente e significativo.
3.In quegli anni Leonardo era alle prese con studi molto approfonditi sul moto e sui fenomeni meccanici. Le parole di Cristo “uno di voi mi tradirà” sono il nucleo generatore di onde sonore che si ripercuotono sugli apostoli, proprio come se si trattasse della trasposizione del diagramma di una legge acustica, di ottica e di dinamica. Potrete sicuramente scoprire e vedere meglio con i vostri occhi questo aspetto durante la visita Cenacolo Vinciano.
Ultima cena: luce e prospettiva
4.Dipinto all’interno del refettorio della chiesa di Santa Maria delle Grazie, il Cenacolo Vinciano riproduce sulla parete un ambiente che vuole essere il prosieguo di quello reale, ma ne aumenta le dimensioni per suggerire uno sfondamento illusionistico. In questo modo l’effetto risulta molto più scenografico, con le figure di Gesù e degli apostoli che irrompono tridimensionalmente insieme alla tavola
5.Durante la visita guidata al Cenacolo Vinciano vi renderete conto come Leonardo immaginò che lo spazio che ospita la scena venisse illuminato da ben 5 differenti fonti di luce: tre dal fondo e una da sinistra, che Leonardo fece pressoché coincidere con quella reale che penetrava dalle finestre sulla parete sinistra del refettorio. In ultimo, la luce reale proveniente dal refettorio stesso è ortogonale al piano del dipinto stesso.
Simbologie nell’Ultima Cena di Leonardo
6.All’interno della raffigurazione dell’Ultima Cena di Leonardo sono rintracciabili simbologie che rimandano alla crocefissione dipinta sulla parete opposta (l’opera è del Montorfano). Come? Attraverso la posizione stessa di Cristo, con le braccia aperte e i piedi lievemente sovrapposti. Ora i piedi non si vedono più perché la parte bassa dell’opera venne distrutta nel XVII secolo con l’apertura di una porta che serviva ai frati per collegare il refettorio con la cucina.
7.Contrariamente alla maggioranza delle opere in cui veniva raffigurata l’Ultima Cena all’epoca, nel Cenacolo Vinciano Giuda non è rappresentato da solo “al di qua” del tavolo, ma dalla stessa parte degli apostoli. Questo deriva probabilmente anche dall’influenza dei frati domenicani, i quali davano grande importanza al libero arbitrio. L’uomo non sarebbe predestinato al bene o al male ma è sempre libero di scegliere.
Spero di avervi convinti a seguire una visita guidata Cenacolo Vinciano!
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